Patto dei sindaci
Patto dei Sindaci e Sostenibilità
Il Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia è il più grande network, su scala mondiale, di città e governi locali che si impegnano:
- a ridurre le emissioni di gas climalteranti – strategia detta di “mitigazione” delle cause antropiche del cambiamento climatico in atto su scala globale; nel seguito, per semplicità, si farà riferimento alla sola anidride carbonica, il più impattante tra i gas climalteranti, la cui origine antropica è principalmente nei processi di combustione di idrocarburi in centrali elettriche e in altri cicli industriali, negli impianti di riscaldamento e nei motori a combustione interna per autotrazione;
- a ridurre le vulnerabilità che tale cambiamento epocale già oggi comporta – strategia detta di “adattamento” al cambiamento climatico.
Lanciato dalla Commissione Europea nel 2008, inizialmente il Patto dei Sindaci consisteva essenzialmente in una strategia di mitigazione, rappresentata dalla sigla “20-20-20” che riassumeva gli obiettivi che le città partecipanti si impegnavano a realizzare entro il 2020: taglio di almeno il 20% delle emissioni di anidride carbonica rispetto ai livelli del 1990; miglioramento del 20% dell'efficienza energetica; ricorso a energia da fonti rinnovabili per almeno il 20%.
A partire da giugno 2016, il Patto si è rinnovato prendendo il nome di Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia: oltre a rimodulare gli obiettivi precedenti di mitigazione, prevedendo una riduzione di almeno il 40% delle emissioni di anidride carbonica entro il 2030, è ora richiesto lo sviluppo di una strategia di “adattamento” al cambiamento climatico.
I Comuni aderenti al Patto “originario” si impegnavano ad elaborare il PAES, Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile; i Comuni che invece aderiscono al “nuovo” Patto si impegnano ora a elaborare il PAESC, Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima, nel quale:
- determinano l’Inventario delle Emissioni di anidride carbonica originate dai diversi settori di attività in un determinato anno “di base”, e individuano le azioni di “mitigazione” per ridurre entro il 2030 tali emissioni di almeno il 40% rispetto all’anno “base”; le emissioni, e le conseguenti azioni, sono determinate in tutti i PAESC per le proprietà dei Comuni quali edifici pubblici, reti di illuminazione e parco mezzi, nonché per gli edifici residenziali, gli edifici e le strutture del settore terziario e le diverse modalità di mobilità pubblica, privata e commerciale; a discrezione del Comune possono inoltre essere inclusi altri settori quali quello dell’industria e quello primario comprendente agricoltura, allevamento e pesca;
- determinano le vulnerabilità del proprio territorio alle conseguenze del cambiamento climatico e individuano le azioni più idonee di “adattamento”; a seconda dei territori, e facendo comunque riferimento al contesto del veneziano, tali vulnerabilità possono ad esempio comprendere: il rischio idrogeologico dovuto all’intensificarsi degli eventi meteorologici avversi; il rischio sanitario dovuto alla maggiore frequenza delle ondate di calore, e in particolare all’acuirsi del fenomeno “isola di calore” nei centri fortemente urbanizzati; l’aumento delle problematiche di erosione e da “cuneo salino” sulle coste e la modifica dei regimi idraulici e degli habitat nei contesti lagunari a seguito dell’innalzamento del livello medio dei mari; la modifica del ciclo idrologico con notevoli conseguenze nelle pratiche agricole.
Gli impegni che i Comuni delineano nei PAESC sono soggetti a monitoraggio periodico.
L’adesione dei Comuni al Patto è volontaria, a differenza degli impegni che ogni Comune è chiamato a onorare a seguito di normative europee, nazionali e regionali, e si concretizza attraverso una decisione del Consiglio Comunale alla quale fa seguito la sottoscrizione da parte dei Sindaco della lettera di impegno; un Comune che sia già firmatario del Patto dei Sindaci “originario”, nel caso desideri rilanciare il proprio impegno nel “nuovo” Patto deve ripetere tale procedura.
Nelle successive sezioni sono presentati il percorso della Città metropolitana e dei Comuni veneziani nel Patto dei Sindaci, la situazione dell’adesione dei Comuni veneziani, e una pagina di risorse per i Comuni e per i cittadini interessati.