Nuovi stili di vita e azzerare i consumi dell’edilizia. Questa la ricetta suggerita dall’ideatore e fondatore CasaClima, Norbert Lantschner, nel corso del seminario “Edilizia innovativa per il Progetto 202020: il futuro è nelle nostre mani!” di lunedì alla Fiera di San Donà. In una giornata, il pianeta consuma 1,27 milioni di autobotti di gasolio, che corrispondono a 21.735 chilometri, ovvero metà della circonferenza della terra. «Questa strada dev’essere cambiata – precisa Lantschner e l’Europa ci costringe a farlo. In Italia, ci sono 13 mila edifici da rifare, costruiti quando si pensava che la disponibilità di petrolio fosse infinita. Davanti a noi, abbiamo poco tempo, serve un nuovo ciclo dell’economia. Con la fine dell’Ottocento, l’uomo è passato dall’energia rinnovabile a quella fossile. In questi anni, abbiamo toccato la punta massima di produzione mondiale di petrolio ma la domanda aumenta e i giacimenti calano. Nel 1999, l’Europa ha speso l’1 per cento di Pil per le importazioni di energia, nel 2011 è salita di sei volte tanto, arrivando al 3,9 per cento del Pil». Per Lantschner si deve lavorare per risparmiare sui consumi e far nascere un nuovo ciclo economico. «Serve un nuovo approccio – spiega il fondatore di CasaClima – per cambiare l’edilizia, la mobilità, l’agricoltura industrializzata. Ci sono Paesi che hanno già iniziato a farlo; la Svizzera, ad esempio, si è data un programma fino al 2050, decidendo di ridisegnare la sua civiltà. Questa è l’unica strada rimasta. Le prime cose da fare sono l’efficienza e il risparmio energetico. Al centro ci deve essere il cittadino. Si deve comunicare, informare, serve una nuova cultura nell’uso delle energie. Non solo eco-efficienza ma anche eco-sufficienza». http://www.provincia.venezia.it
LANTSCHNER: «CAMBIARE STRADA DA SUBITO, SERVONO NUOVI STILI DI VITA PER AZZERARE I CONSUMI DELL’EDILIZIA»
04:3009/102012
Questo il pensiero dell’ideatore e fondatore di CasaClima intervenendo al seminario “Edilizia innovativa per il Progetto 202020: il futuro è nelle nostre mani!” di San Donà di Piave