INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO. Elettrodotti ad alta tensione e siti sensibili in Provincia di Venezia

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C’è grande ottimismo tra i ricercatori di tutto il mondo, per i buoni risultati sperimentali conseguiti nell’utilizzo dell’idrogeno come “combustibile” per la produzione di energia elettrica.
Forse è proprio grazie al perfezionamento delle reazioni elettrochimiche che sfruttano l’elemento più semplice presente in natura, l’idrogeno, che le generazioni future potranno disporre dell’energia necessaria per il raggiungimento di un benessere più diffuso. Un’energia pulita, presente in quantità illimitata e in ogni luogo della terra, che potrà convenientemente produrre lavoro, che permetterà di riscaldare, cucinare, nonché assicurare mobilità di persone, merci e informazioni in forme ambientalmente sostenibili.
Intanto, però, l’uso incontrollato dei combustibili fossili modifica l’atmosfera della terra determinando alterazioni climatiche che espongono i continenti alle catastrofi naturali di cui siamo stati impotenti spettatori negli ultimi anni.
Per comprendere almeno in parte le cause di questi stravolgimenti e adottare rimedi conseguenti, è importante saper valutare quanto i nostri comportamenti quotidiani possono alterare l’ambiente urbano in cui abbiamo scelto di vivere.
Le attività di monitoraggio che da qualche tempo caratterizzano l’operato del settore politiche ambientali della Provincia di Venezia, in collaborazione con ARPAV - Dipartimento di Venezia, ci dicono, ad esempio, che le concentrazioni delle sostanze tradizionalmente adottate per valutare la qualità dell’aria nel nostro territorio, non sono sostanzialmente migliorate negli ultimi anni. Inoltre, più accurate indagini hanno accertato che sostanze chimiche come benzene, IPA e polveri sottili, prevalentemente sprigionate da un traffico sempre più caotico, raggiungono concentrazioni preoccupanti. Il problema quindi, oltre che ambientale, diviene sanitario. 
Sono considerazioni che riguardano evidentemente tutte le grandi aree urbane, ed è per queste ragioni che le ultime direttive europee relative al controllo e alla valutazione della qualità dell’aria non si sono limitate ad abbassare i valori limite per gli inquinanti convenzionali quali gli ossidi di zolfo, le particelle sospese, gli ossidi di azoto, l’ozono e l’ossido di carbonio, ma hanno esteso lo spettro degli inquinanti da monitorare anche a polveri inalabili (PM10) o respirabili (PM 2.5), agli idrocarburi policiclici aromatici e al benzene, sostanze che destano non poche preoccupazioni per la salute pubblica. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha, infatti, recentemente descritto gli effetti principali del benzene sulla salute umana: sono certe tossicità sia ematica che genetica e cancerogenicità. Inoltre, secondo le stime della Commissione Consultiva Tossicologica Nazionale, nei prossimi 75 anni il numero di leucemie attribuibili al benzene nella popolazione italiana potrebbe arrivare sino a 50 casi per ogni 1000 accertati.
Altre novità sono state introdotte nel quadro normativo di tutela della qualità dell’aria. Ad esempio i concetti di valore limite e valore di qualità sono stati modificati ed è stato inserito un nuovo elemento di valutazione, il valore obiettivo, che rappresenta un concreto risultato da raggiungere attraverso l’attuazione di efficaci politiche ambientali che non si limitano a descrivere un problema ma che agiscono per eliminarlo o quantomeno ridurlo.
In sintonia con questo più avanzato sistema di riferimento, abbiamo inteso realizzare una versione del rapporto sulla qualità dell’aria in provincia di Venezia che, mediante più accurate forme grafiche di rappresentazione e analisi statistiche innovative, introduce un nuovo approccio divulgativo. Più che conteggiare i superamenti delle soglie di attenzione o di allarme nei singoli siti di monitoraggio, si cerca di fornire una rigorosa valutazione dell’evoluzione degli inquinanti nell’intero territorio provinciale e delle possibili cause, senza mancare di segnalare le criticità locali. Crediamo in questo modo di fornire a chi vuole conoscere e a chi deve decidere, tutte le informazioni disponibili in forma chiara e sintetica. Un lavoro che, assieme ai molti altri che il settore sta periodicamente divulgando, evidenzia le importanti opportunità di cui le amministrazioni locali dispongono se scelgono di contribuire ad un’educazione ambientale finalizzata alla costruzione di uno sviluppo sostenibile.